Articolo Cani I cani
Cani a spasso, il guinzaglio giusto freccemercoledì 30 aprile 2014      


Cani a spasso, il guinzaglio giusto, l’indispensabile accessorio che un tempo era un perfetto sconosciuto, quando il cane viveva per lo più con il suo amico umano in campagna o comunque in un ambiente in cui non esisteva il pericolo legato al traffico veicolare. Oggi, a parte il fatto che il guinzaglio è obbligatorio, nessuno si sognerebbe di portare a spasso Fido così, lasciandolo libero di scorrazzare avanti e indietro, con il rischio di finire sotto un’auto. Ancora oggi, però nei piccoli centri rurali i cani vengono lasciati in libertà, e la maggior parte di loro non sa nemmeno cosa sia un guinzaglio. Vengono lasciati liberi di correre, cosa per loro fondamentale per la salute, mentre invece in città questo è impossibile e quindi è facile, è pressoché normale incontrare cani portati a spasso che si muovono lentamente, perché per loro correre è qualcosa di sconosciuto, o quasi.

In città è indispensabile che il cane si abitui al guinzaglio, oltre che al collare o alla pettorina, quest’ultima da preferirsi, in modo da potersi muovere nel rispetto delle regole e, soprattutto, senza correre rischi  di alcun genere. Infatti, un cane giovane costretto a vivere in un appartamento, tra quattro mura, se portato a spasso senza guinzaglio si sentirebbe di fatto in diritto di correre avanti e indietro, dal momento che si troverebbe ad avere a disposizione quello spazio che gli manca per il resto della giornata, ma anche solo per rincorrere un altro cane, un gatto, un passante frettoloso, un bambino che passa in bici, anche solo per curiosità e certamente non animato da cattive intenzioni.

Tutto questo va evidentemente evitato, non solo perché lo impone la legge, ma proprio per la sicurezza stessa dell’amico cane di turno. È quindi necessario abituare sin da piccolo il cane al guinzaglio, insegnandogli le regole che potremmo definire della "buona educazione", quindi senza tirare, o avvicinarsi a qualche altro passante per annusarlo anche se solo per curiosità. Il passante di turno potrebbe non gradire, e non sarebbe certamente un’eccezione, per cui è sempre meglio fare attenzione.

Oggi, in fatto di guinzagli, il mercato ne offre una gran varietà, per cui non resta che l’imbarazzo della scelta. I modelli più diffusi sono, per lo più il guinzaglione da addestramento, il modello ideale per la gestione dell’amico cane, realizzato in cuoio o in nylon, lungo mediamente 2 metri e dotato di vari anelli per poterne regolare la lunghezza, oltre che di due moschettoni.

Il più diffuso del mercato, tuttavia, è il guinzaglio classico, lungo poco più di un metro, con un manico a cappio e il classico moschettone al lato opposto, che va agganciato alla pettorina, da preferirsi al classico collare. Utilizzare un guinzaglio eccessivamente corto, soluzione che alcuni credono la migliore perché così pensano di poter mantenere il cane vicino a sé, è sbagliato in quanto creano una trazione da parte del cane ogni volta che questi vuole annusare qualcosa, o deve fare semplicemente il suo bisogno. Anche se al guinzaglio, il cane deve comunque potersi muovere liberamente, nei momenti in cui lo spazio a sua disposizione è sufficiente, perché altrimenti quella che dovrebbe essere una  gioiosa passeggiata, si tramuterebbe in una situazione stressante.

I guinzagli estensibili, i flexy, che sono composti da una struttura di plastica all’interno della quale si arrotola e srotola il guinzaglio, vanno bene per cani di piccola taglia e comunque in ambienti poco affollati, e consentono un po’ di libertà in più. In ambienti urbani trafficati un simile guinzaglio può diventare un ostacolo per i passanti e per il conduttore che potrebbe trovarsi con il guinzaglio attorcigliato attorno alle gambe con tutte le conseguenze che una simile evenienza comporta. Possono quindi essere utilizzati, ma con cautela, e mai per cani di grossa taglia. Pensare di utilizzarlo con il pastore tedesco di casa è decisamente poco intelligente.

Una volta scelto il guinzaglio e la pettorina giusta,  si può tranquillamente portare il fido cane a spasso, ma se "tira" durante la passeggiata, vuol dire che non è colpa del guinzaglio, bensì di una mancata educazione da parte del padrone nei confronti del suo cane.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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In città è indispensabile che il cane si abitui al guinzaglio, oltre che al collare o alla pettorina, quest’ultima da preferirsi, in modo da potersi muovere nel rispetto delle regole e, soprattutto, senza correre rischi  di alcun genere. Infatti, un cane giovane costretto a vivere in un appartamento, tra quattro mura, se portato a spasso senza guinzaglio si sentirebbe di fatto in diritto di correre avanti e indietro, dal momento che si troverebbe ad avere a disposizione quello spazio che gli manca per il resto della giornata, ma anche solo per rincorrere un altro cane, un gatto, un passante frettoloso, un bambino che passa in bici, anche solo per curiosità e certamente non animato da cattive intenzioni.

Tutto questo va evidentemente evitato, non solo perché lo impone la legge, ma proprio per la sicurezza stessa dell’amico cane di turno. È quindi necessario abituare sin da piccolo il cane al guinzaglio, insegnandogli le regole che potremmo definire della "buona educazione", quindi senza tirare, o avvicinarsi a qualche altro passante per annusarlo anche se solo per curiosità. Il passante di turno potrebbe non gradire, e non sarebbe certamente un’eccezione, per cui è sempre meglio fare attenzione.

Oggi, in fatto di guinzagli, il mercato ne offre una gran varietà, per cui non resta che l’imbarazzo della scelta. I modelli più diffusi sono, per lo più il guinzaglione da addestramento, il modello ideale per la gestione dell’amico cane, realizzato in cuoio o in nylon, lungo mediamente 2 metri e dotato di vari anelli per poterne regolare la lunghezza, oltre che di due moschettoni.

Il più diffuso del mercato, tuttavia, è il guinzaglio classico, lungo poco più di un metro, con un manico a cappio e il classico moschettone al lato opposto, che va agganciato alla pettorina, da preferirsi al classico collare. Utilizzare un guinzaglio eccessivamente corto, soluzione che alcuni credono la migliore perché così pensano di poter mantenere il cane vicino a sé, è sbagliato in quanto creano una trazione da parte del cane ogni volta che questi vuole annusare qualcosa, o deve fare semplicemente il suo bisogno. Anche se al guinzaglio, il cane deve comunque potersi muovere liberamente, nei momenti in cui lo spazio a sua disposizione è sufficiente, perché altrimenti quella che dovrebbe essere una  gioiosa passeggiata, si tramuterebbe in una situazione stressante.

I guinzagli estensibili, i flexy, che sono composti da una struttura di plastica all’interno della quale si arrotola e srotola il guinzaglio, vanno bene per cani di piccola taglia e comunque in ambienti poco affollati, e consentono un po’ di libertà in più. In ambienti urbani trafficati un simile guinzaglio può diventare un ostacolo per i passanti e per il conduttore che potrebbe trovarsi con il guinzaglio attorcigliato attorno alle gambe con tutte le conseguenze che una simile evenienza comporta. Possono quindi essere utilizzati, ma con cautela, e mai per cani di grossa taglia. Pensare di utilizzarlo con il pastore tedesco di casa è decisamente poco intelligente.

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